beverage

La Nosiola è un vitigno autoctono che negli ultimi 15-20 anni sta lentamente scomparendo, per puri motivi economici. Era il vino che si beveva in 'caneva', aspettando i pasti al ritorno dal lavoro nei campi.

Il vigneto messo a dimora nel 1994, si estende su una superficie di 1.400 metri quadri, a circa 350m slm. Viene coltivato con una resa di 80-90 quintali, per un totale di circa 1.400 bottiglie. Le uve vengono spremute con una pressa pneumatica, fermentano in botti di acciaio inox e riposano per circa 6 mesi, sempre in inox, ed in bottiglia per altri 6 mesi circa.

EREDI DI ALDO COBELLI NOSIOLA VIGNETI DELLE DOLOMITI 2022

Il nome Isidor significa dono di Iside, la dea della fertilità e della terra. Era il nome più adatto per un vino che deve tutto al rispetto per il terreno dove viene coltivato. Nel vigneto di Vigo infatti, a 600 m sul mare, il terreno non subisce forzature, concimazioni, irrigazioni né tutto ciò che è teso ad alterarne la naturale vitalità. Le uve che lo compongono sono incrocio Manzoni in purezza, per un vino sapido e deciso, e la bottiglia renana vuole rimarcare proprio questa sua impostazione di vino nordico, dal forte carattere e pieno di vitalità, come il Trentino, la sua terra d’origine. Sull’etichetta ancora un omaggio alla terra, con la cromatografia su carta del terreno di origine, studiata dai teorizzatori della biodinamica per tradurre visivamente la vitalità del terreno.
TIPO DI UVE: Incrocio Manzoni 6.0.13
ETA’ DELLE VITI: 22 anni
SUOLO: porfirico argilloso
ALTITUDINE: 600 m/slm
ESTENSIONE DEL VIGNETO: meno di 1 ha
TIPO DI IMPIANTO: guyot
PRODUZIONE MEDIA PER ETTARO: 50 q.li
BOTTIGLIE PRODOTTE: 2800
VENDEMMIA: manuale
MACERAZIONE: breve contatto con le bucce
FERMENTAZIONE: in bianco
AFFINAMENTO: lunga permanenza sulla feccia tenuta sollevata fino a giugno. Segue un’ulteriore evoluzione in bottiglia.
Vino capace di grande longevità
Isidor: dono di Iside, dea della fertilità, della terra.
Il nome è stato scelto per mettere in primo piano l’importanza del territorio.
In etichetta la cromatografia su carta del terreno di origine, un tipo di analisi messo a punto il secolo scorso da Pfeiffer, assistente di Steiner teorizzatore della biodinamica; è l’unico modo di tradurre visivamente la vitalità del terreno stesso: la distinzione tra gli anelli, la presenza di raggi più o meno appuntiti ed allungati, le variazioni di colore, indicano un terreno evoluto, naturale. Isidor nasce nel vigneto Vigo a 600 m dove sia le viti, sia il terreno non hanno subito forzature, concimazioni, irrigazioni e tutto ciò che è teso ad alterarne la naturale vitalità.
Le uve sono Incrocio Manzoni in purezza da viti piantate nel 1995. La produzione per ceppo è molto ridotta.
I filari vengono arati come un tempo per controllare l’erba, arieggiare la terra e far esplorare gli strati più profondi alle radici delle vigne.
In estate i tralci non vengono cimati, ma intrecciati manualmente tra loro per mantenere l’innato equilibrio vegetativo: ne giovano le uve che mantengono maggiore integrità organolettica e le foglie che rimangono più sane. Nei momenti piovosi, i funghi sono controllati solo con rame e zolfo.
Le uve vendemmiate a mano vengono raffreddate ed ammostate dopo una breve macerazione senza l’uso di nessun’altra sostanza.
La fermentazione dura in genere 3-4 settimane. Isidor matura lentamente sulla propria feccia per almeno 10 mesi e continua poi l’affinamento in bottiglia. È un vino in evoluzione.
La bottiglia renana rimarca la sua impostazione di vino nordico, minerale, sapido, di carattere e vitalità della terra d’origine: il Trentino.

ISIDOR BIO VIGNAIOLO FANTI 2020

La cantina di Horst Sauer sorge a Escherndorf, lungo il Meno, in Franconia.

SAUER "MULLER THURGAU ESCHERNDORFER" 2021

Vinificazione & Affinamento: la selezione delle migliori uve Nosiola consente di svolgere una pressatura soffice per estrarre lentamente un mosto di alta qualità a cui segue una macerazione leggera sulle bucce. Subito dopo, si avvia la fermentazione in botti grandi di rovere dove il vino affina per oltre 6 anni prima dell’imbottigliamento. In seguito ad un affinamento in bottiglia che si protrae per alcuni mesi e dopo quasi 7 anni dalla vendemmia, il vino è finalmente pronto per essere commercializzato. Per questo motivo, il Largiller viene prodotto solo nelle migliori annate, quando la qualità delle uve esprime la sua massima potenzialità.